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Tutta un’altra Grecia: intervista a Fausto Baldin, titolare di Karlitalia Tour Operator

15.08.2024
Tutta un’altra Grecia: intervista a Fausto Baldin, titolare di Karlitalia Tour Operator Fausto Baldin è il titolare del tour operator Karlitalia e da trent’anni accompagna i turisti alla scoperta della Grecia più autentica. Insignito della cittadinanza onoraria a Zante e a Cefalonia, Fausto e il suo team puntano a sviluppare un turismo sostenibile, per preservare il territorio e il suo tessuto sociale. Dalle sue parole si colgono l’amore e la passione che nutre per il suo lavoro e soprattutto per questo paese, che ad ogni viaggio regala emozioni e meraviglia. Abbiamo così deciso di fargli alcune domande che aiuteranno i lettori del KarliBlog a conoscere meglio lui e tutto il gruppo Karlitalia.
 

Ciao Fausto, partiamo con una domanda semplice, forse la prima che viene in mente a chi si imbatte nel vostro tour operator: come è nata Karlitalia?

Karlitalia è nata un po' per caso, se vogliamo, da un incontro con una mia amica olandese in un albergo in Olanda. Eravamo a cena con degli amici greci che stavano costruendo un albergo su una piccola isola in Grecia (Zante, ndr) che - sinceramente - non sapevo neanche dov'era. E così, scherzando, ci hanno detto “Dovreste gestirlo voi, perché noi non siamo del settore”. Così, all’inizio davvero solo per curiosità, siamo andati a vedere questo posto. E da lì è nato tutto.
Abbiamo iniziato a organizzare dei viaggi per portare le persone sull’isola, a esplorarla insieme a loro… È così che è nato il nostro tour operator.

E la divisione Grecia365…

Sì, ci siamo specializzati nei viaggi in Grecia, dalle isole al continente. E quel 365 sta per “tutto l’anno”.
Perché in Grecia l’estate dura fino a novembre e anche nei mesi autunnali e invernali questa terra è bellissima da visitare: con il foliage, con le piste da sci, con i laghi, senza la ressa dei turisti e con temperature davvero gradevoli.

Le persone spesso non ci pensano, ma visitare i siti archeologici in estate, sotto il sole, con 50°C, non è proprio il massimo. Mentre ad ottobre, ad esempio, o a febbraio, le temperature miti e lo scarso affollamento rendono l’esperienza ancora più immersiva.
 

Qual è l’unicità di Grecia365?

Sicuramente la nostra presenza sul territorio. Credo che quello sia uno dei nostri punti di forza principali. Abbiamo un paio di basi dove siamo più presenti, come Atene e l'isola di Zante. E viviamo lì per sei mesi all'anno, quindi siamo profondamente radicati sul territorio.

Funzioniamo un po' da DMC locale (DMC sta per Destination Management Company: si tratta di agenzie localizzate direttamente sul posto, che hanno una conoscenza approfondita del territorio, forniscono prenotazioni alberghiere, trasporti, tour, escursioni, organizzazione ed eventi, ndr) oltre che da tour operator. Tant'è vero che forniamo anche servizi ad altri TO italiani che ci utilizzano proprio per il fatto che siamo presenti lì.

Anche perché il mercato italiano non è molto di prima fascia sulla Grecia. È un mercato molto corto, mentre invece ci sono altri mercati, ad esempio quelli nord europei, che cominciano le loro vacanze a metà aprile e finiscono ai primi di novembre.

Oltre alla presenza, c'è anche il fatto che noi andiamo proprio alla scoperta della Grecia più autentica, cerchiamo sempre di trovare delle cose che non siano i classici stereotipi.
È un po’ come se uno straniero venisse in vacanza in Italia e lo portassi a vedere solo Roma, Firenze e  Venezia. Chiaramente quelle lì sono cose che ci chiedono e noi le inseriamo, costruendo una vacanza su misura. Però ci piace andare a scovare delle piccole chicche - e in Grecia ce ne sono tante - che il territorio può offrirci. Zone inesplorate, in tutto o in parte, ma assolutamente meravigliose.

Karlitalia arriva dappertutto, in Grecia, ma possiamo dire che l’isola di Zante è un po’ la tua seconda casa. Cosa hai pensato la prima volta che l’hai visitata?

Non ti dico che viaggio ho fatto per arrivarci! Trent’anni fa non c'era l’aeroporto, le navi dall'Italia alla Grecia erano lentissime, quindi ci mettevano 34 ore per arrivare da Ancona a Patrasso. Non c'era la superstrada sul Peloponneso, quindi ci mettevi 2 ore ad arrivare a Kyllini, e poi c'era da prendere un'altra nave per arrivare fino a Zante (e lì, altre 2 ore). La prima volta che ci sono andato ci ho messo circa 47 ore! Mi ricordo che la mia prima espressione è stata “Qua non ci tornerò più, perché facevo prima ad andare in Nuova Zelanda”.
E se lo pensavo io, figurati i turisti!

Eppure abbiamo iniziato a portarli proprio in nave, trasformando un fattore negativo (il lungo viaggio) in un fattore positivo: vuoi conoscere un posto fuori dagli schemi, che non conosce nessuno, oppure vuoi andare dove vanno tutti quanti? Tanta gente era incuriosita da questo aspetto, e ci seguiva.

Com’è cambiata la situazione, in questi 30 anni, quindi dalla fondazione ad oggi? Qual è stato l’excursus di Karlitalia?

I cambiamenti sono stati molti. Io e la mia socia poi ci siamo separati, lei ha continuato a seguire solo il mercato olandese e noi solo quello italiano. E abbiamo orientato il nostro focus sulla specializzazione. Già 30 anni fa si pensava che il turismo organizzato avrebbe avuto uno sviluppo nel momento in cui si fosse realmente specializzato e non fosse rimasto troppo generalista.

Negli anni, poi, sono cambiati anche i costumi degli italiani, la concezione delle “vacanze”. Quando abbiamo iniziato, la gente veniva, stava 3 settimane in nave… poi le ferie si sono sempre più accorciate, adesso a malapena si fa una settimana. Anzi, stiamo notando che moltissimi arrivano anche per 4/5 giorni, in questo ultimo periodo.

Di conseguenza è cambiata anche la vostra offerta di vacanza e le vostre proposte.

Quali sono quelle più gettonate o che più piacciono e che più hanno una risposta positiva da parte dei turisti?

Rispetto a un po’ di anni fa, la classica vacanza della settimana mare c'è ancora, però è in una fase un po' calante, nel senso che non è più importante effettivamente dove vai, ma perché ci vai. Gli italiani si muovono molto di più per motivazione. E questa è una cosa che è cambiata profondamente negli ultimi trent’anni.

Una volta uno voleva andare là per vedere quel posto, adesso va là in funzione di qualcosa e noi ci siamo adeguati creando dei viaggi che abbiano dei temi tipo il trekking, i viaggi in motocicletta, i tour in piccoli gruppi con i minivan, i tour in bicicletta… insomma, cose che abbiano un tema, che riguardano le nostre passioni e le passioni del cliente. Di base c’è una motivazione molto forte che spinge il cliente a fare queste scelte.


Hai notato nei turisti una maggior voglia di scoprire o sono un po’ restii e preferiscono una vacanza più “riposata”?

La voglia di scoprire c'è. È che molte volte si fa fatica a comunicare, a farlo capire, a farlo conoscere prima. Il messaggio non arriva facilmente, siamo bombardati di messaggi ogni giorno e navigare in questo mare di informazioni diventa sempre più complicato per l'utente.

Sui nostri canali social (Facebook, Instagram e TikTok) abbiamo iniziato a creare dei contenuti esclusivi, pensati proprio per far conoscere la Grecia, le sue meraviglie (ad esempio i siti patrimonio dell’Unesco), ma anche le zone meno turistiche e ancora inesplorate, e tutte le attività che si possono fare in questo territorio.

Come selezioni le destinazioni e le esperienze che Karlitalia propone nei suoi pacchetti? Prima parlavi di passioni: è una cosa che viene da voi o viene in risposta a quello che vi chiedono i clienti?

Seguiamo i trend, questo è innegabile. Però è un po' anche il nostro estro, un po' la nostra fantasia a guidarci. Molte volte proviamo dei prodotti che poi, magari, non hanno il successo che pensavamo, perché non siamo stati capaci di proporli nella maniera giusta, forse, o perché non era ancora il momento. Però sì, molte volte - anche egoisticamente - inizia tutto da un mio modo di vedere la Grecia (anche se non è detto che sia sempre quello che vogliono vedere gli altri).
Io ci provo. E da 30 anni vedo che funziona bene.

Penso ai tour in moto o alle settimane di trekking, che sono due dei pacchetti più apprezzati. Ma anche i tour enogastronomici, in cui - lasciamelo dire - siamo bravissimi. Se vai in Grecia devi provare la loro cucina, ma la devi provare nei posti giusti. Karlitalia ti sa consigliare (perché li ha provati) le taverne e i locali migliori, dove assaggiare la cucina autentica.
 

A proposito di “scoperte”: 3 luoghi poco conosciuti, che secondo te sono assolutamente da vedere?

Ce n’è uno che negli ultimi anni sta riscuotendo un buon successo: è l'Isola di Evia. Pur essendo la seconda isola più grande della Grecia, è davvero poco conosciuta dai turisti.
La sua particolarità? È una sorta di piccolo micro-continente per conto suo, perché da nord a sud cambia completamente. A sud è molto cicladica, molto spoglia, con vento e spiagge di sabbia. A nord, invece, è ricca di vegetazione, assomiglia molto alle Sporadi, però è un'isola talmente grande che per scoprirla tutta servono anni e il turismo è ancora agli albori.

Un po’ di anni fa avevamo scoperto anche Tinos, un'altra bellissima isola che pur essendo a mezz'ora di distanza da Mykonos, è tutto un altro mondo. Non ha l'aeroporto e questo tiene distante il turismo di massa. È un'isola stupenda, da girare, da vedere, da scoprire.

E poi ce ne sono tantissime altre, è difficile scegliere: attorno al Golfo di Corinto, per esempio, ci sono delle vere chicche, dei piccoli villaggi abbandonati nel tempo (non abbandonati in senso letterale), dove sembra che tutto si sia fermato, ma sono veramente dei gioielli. Lepanto, Galaxidi, Itea, Diakopto sono posti dove è inusuale incontrare turisti, ma quando ce li porti rimangono veramente sorpresi e pensano “Ma questa è tutta un'altra Grecia”.
 


E il tuo posto del cuore, in Grecia?

Devo dire che questa è una domanda che mi fanno sempre in tanti. Ma a cui faccio sempre fatica a rispondere, perché ogni posto ha qualcosa da darti, dipende sempre con chi lo vedi.

Zante è sicuramente il primo amore, e il primo amore non si scorda mai. Lì ho tanti amici, ci sono tante persone che conosco, la vivo un po' come la mia seconda casa.
Però non posso dire che se vado a Tinos sia meno affascinante. Anche Cefalonia mi piace tantissimo, e adoro il Peloponneso… Insomma, avrei mille aggettivi per ogni luogo che ho visitato.


In tutti questi anni di viaggi in Grecia, in lungo e largo, chissà quanti aneddoti divertenti hai collezionato. Ce ne racconti uno?

Guarda, me ne sono capitati tantissimi, davvero.
Con gli occhi del viaggiatore ogni posto nel mondo è bello. I paesaggi, il mare… il bello lo puoi trovare dappertutto. Ma la differenza più grande la fanno le persone.
E l'ospitalità innata che hanno i greci è difficile incontrarla in qualsiasi altro popolo.
Hanno una tradizione millenaria su questo. Sarà che hanno sempre vissuto nelle isole e quindi sono abituati a dare una mano, a dare ospitalità a chi capitava lì per caso… ma anche se, di primo acchito, puoi pensare che siano persone poco istruite, non è così. Hanno una visione, un quadro della vita che è completamente diverso dal nostro, forse addirittura migliore del nostro.

Ti racconto questo perché uno degli aneddoti che porto nel cuore riguarda proprio le persone.
Una volta dovevo andare nei nostri uffici a Cefalonia e ho preso il traghetto da Zante, la sera, con lo scooter, perché non c'era posto sulla nave per la macchina.
Era tardi, non avevo mangiato tutto il giorno. Avevo un po' di fame, così, siccome per arrivare dove dovevo andare io devi percorrere una strada che sale sopra una montagna a mille metri mi sono detto: il primo posto che vedo, mi fermo a mangiare.

Mentre stavo guidando, vedo un posto con tutte le luci fuori e tanta gente che balla. Mi fermo, esce un omone, un certo Dimitri, che mi batte sulla spalla e mi fa sedere. È una cosa abbastanza normale in Grecia. Ti siedi e loro lo cominciano a portarti da mangiare. Quindi non mi sono fatto tante domande: mi sono seduto e ho iniziato a mangiare e bere. Poi a un certo punto dico: “Dimitri, Tha boroúsa na pliróso parakaló?” Che vuol dire “potrei pagare, per favore?”
E lui mi guarda e mi dice: “Pagare cosa? Questa è la festa del mio onomastico, tu sei mio ospite qui.”
Non avevo capito che non era una taverna, ma era proprio una casa privata con il giardino.
Da allora tutte le volte che passo lì devo fermarmi a prendere il caffè da Dimitri.

Karlitalia è prima di tutto Fausto, ma assieme a te ci sono altre persone, che fanno parte del team. Sia quelle che troviamo in sede a Castelnuovo del Garda, sia quelle che ogni anno vanno a Zante ad accogliere e offrire assistenza ai turisti. Ci sono particolari programmi di formazione che offrite ai vostri dipendenti?

Ci tengo tantissimo a trasmettere a tutti loro la mia passione, e a fargli vivere le esperienze in prima persona. Non conoscono le zone solo perché le leggono sui cataloghi o perché hanno visto le foto online, ma ci sono proprio andati, le hanno vissute. E io contribuisco ad annoiarli con i miei racconti…
Possiamo dire che anche questo è un nostro plus, rispetto a tanti altri TO. Quello che proponiamo l’abbiamo visto e provato, e sappiamo quello che offriamo.
(Ovviamente vale anche per le taverne, eh?)
 


Le domande sono finite, tu vorresti aggiungere qualcos’altro?

Vorrei condividere con voi una riflessione che ho fatto negli ultimi tempi, che riguarda il turismo sostenibile (vale per la Grecia, ma non solo).
Di base c’è un problema di over-tourism, è innegabile. Nel 2023 ci sono state 800 navi da crociera che sono sbarcate a Santorini, 780 a Mykonos. Anche ad Atene negli ultimi cinque anni c’è stato un boom del turismo impressionante. Ci sono interi quartieri che sono stati abbandonati dagli abitanti, quindi non ci sono più le scuole perché non ci sono più i bambini, perché tutti quanti hanno messo in affitto gli appartamenti, trasformandoli in Airbnb.

E se gli abitanti se ne vanno, perché non possono più andare a mangiare fuori, non possono più fare le loro cose, perché è tutto pieno di turisti… Rischiamo che le città si trasformino in meri parchi divertimento, senza tessuto sociale.

Uno studio ha analizzato il turismo su Santorini e ha constatato che da ogni crociera sbarcano circa 3000 persone. Il prodotto che ognuno di questi turisti ha portato sull’isola è stato, in media, di 1 euro. Senza contare che quasi tutti saranno andati al bagno, lasciando i loro bisogni su un'isola dove non ci sono le fognature, o avranno portato giù bottiglie di plastica, senza poi consumare altro perché in nave hanno l’all-inclusive, al massimo comperando un magnete o una bandierina.

Purtroppo non ci pensiamo, ma il prodotto turistico non è fatto soltanto dal posto che vedi; è fatto anche dalla gente che lì ci vive. E se la gente se ne va…

Mi sono soffermato a riflettere molto su questa cosa (la condivido qui, ma nei prossimi mesi la porterò anche alle associazioni di categoria) e mi sono reso conto che la colpa è anche un po’ nostra. Abbiamo tralasciato il turismo organizzato, che invece è quello che può dare una direzione ai flussi, e abbiamo dato tutto in mano alle piattaforme. Così facendo, però, è diventato tutto incontrollabile, ingestibile. Milioni e milioni di persone che si muovo, che viaggiano, che si spostano… Un mucchio selvaggio lasciato in balia di se stesso, che rischia di trasformare le città in tante Disneyland.

Se il turismo invece riuscisse ad essere più controllato, non dico solo in mano ai TO, ma comunque un turismo più organizzato, sarebbe più facile da gestire. Per fare ciò è importante lavorare sulla differenziazione delle proposte e soprattutto sulla destagionalizzazione. La Grecia è bella tutto l’anno, non solo tra giugno e agosto. In questo modo si andrebbero a redistribuire meglio i flussi di persone, in funzione appunto di un turismo più sostenibile.

Ed è proprio sui questo concetto di “turismo sostenibile” che Karlitalia si impegna da anni.
 
Ai nostri clienti puntiamo a dare la prima colazione, qualche volta la mezza pensione, ma una mezza pensione “diversa” con le cene nelle taverne, per portare un vantaggio all'economia locale. Perché i turisti non siano solo un costo, ma una vera risorsa per la popolazione locale.
E anche le escursioni, penso a quella che facciamo a Zante nel laboratorio di creme biologiche, non la facciamo per farli comprare per forza, come se fosse una marchetta. Lo facciamo perché noi in primis siamo più contenti se si portano a casa una saponetta all’olio di oliva, fatta qui, con i prodotti locali, piuttosto di un magnete che al 99% viene dalla Cina.