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Descrizione
Il silenzio e la meditazione dei monaci ortodossi
Un luogo incantato, misterioso e affascinante, dedicato alla preghiera e alla devozione. Monte Athos è la penisola più orientale della Calcidica, un territorio autonomo della Grecia dalla storia millenaria, popolato da monaci ortodossi. L’ingresso è permesso solo agli uomini.
Questo lembo di terra è considerato sacro dalla Chiesa Ortodossa: vi si trovano 20 monasteri - di cui 17 greci, uno russo, uno serbo e uno bulgaro- edificati sulla sommità di piccole colline. Custodiscono tesori inestimabili di arte cristiana, come affreschi, mosaici, antichi libri e icone di altissimo valore.
È la dimora di monaci eremiti ortodossi, una regola approvata dall’imperatore d’Oriente Costantino. La storia del Monte Athos ha inizio nel 963 d.C, quando Sant’Atanasio fondò il più antico tra i monasteri presenti, oggi chiamato Grande Lavra. Solo la comunità monastica, che oggi conta circa 3 mila religiosi, può dimorare nella penisola. I ritmi di vita sono rimasti immutati da secoli, scanditi dal susseguirsi delle ore di preghiera. Il territorio è rimasto intatto e incontaminato, prevalentemente montuoso: la vetta più alta raggiunge i 2 mila metri sul livello mare; la vegetazione è rigogliosa. È senza dubbio uno dei luoghi più singolari del mondo, completamente chiuso in se stesso. È il regno del silenzio e della preghiera, ma anche una comunità regolamentata da norme ferree. Il collegio che amministra questa regione greca popolata solo da monaci non permette, nella maniera più intransigente, l’ingresso a persone o animali di sesso femminile, per una legge risalente al 1046. Una barca con a bordo una donna non può avvicinarsi per più di 500 m alla costa, osservando solo a distanza i monasteri che si affacciano sul mare. Ancora oggi, tra le valli dell’intera penisola, vigono regole monastiche poco distanti dagli antichi ordini medievali.
Il paesaggio è costituito da boschi secolari attraversati da sentieri impervi sulle coste montane, che si gettano nelle acque cristalline. Alla fine delle salite e delle stradine connesse, sui pendii di maestose rocce, si cela l’ospitalità dei monasteri, in imponenti monumenti religiosi e castelli fortificati. I laici, esclusivamente di sesso maschile, possono visitare Monte Athos solo dopo aver ottenuto un permesso speciale. I monaci accolgono i pellegrini all’interno dei loro monasteri, dando la precedenza agli ortodossi (per chi appartiene ad altre religioni non sono ammessi più di 10 ingressi al giorno, previa specificazione del motivo). La richiesta di visto può impiegare mesi prima di essere accolta. Ottenuto il permesso per entrare, è poi il turista/pellegrino a contattare i monasteri che desidera visitare, per concordare la date del pernottamento (che non può essere più lungo di 4 giorni). Uno dei più grandi e più ricchi monasteri è quello di San Panteleimon, edificato da monaci d’origine russa. La penisola è raggiungibile solo via mare, con un traghetto che parte da Ouranopolis, ultima città al confine con la repubblica monastica, che conduce al porticciolo di Dfani, al centro della penisola. Dfani è un piccolo villaggio di 300 anime, dedicato alle funzioni burocratiche e sede del consolato.
Dove si trova e come raggiungere Monte Athos
Dove si trova: è il “ terzo dito” della penisola Calcidika, l’estremità più orientale, nella nord della Grecia.
Quanto è grande: ha una superficie di 335 kmq, è lungo 50 km e largo dai 7 ai 12 km.
In aereo: Aeroporto di Salonicco, trasferimento a Ouranopolis, poi via mare fino a Dfani.
Maggiori informazioni, consigli utili e curiosità nei documenti di viaggio che saranno inviati prima della partenza.
Un luogo incantato, misterioso e affascinante, dedicato alla preghiera e alla devozione. Monte Athos è la penisola più orientale della Calcidica, un territorio autonomo della Grecia dalla storia millenaria, popolato da monaci ortodossi. L’ingresso è permesso solo agli uomini.
Questo lembo di terra è considerato sacro dalla Chiesa Ortodossa: vi si trovano 20 monasteri - di cui 17 greci, uno russo, uno serbo e uno bulgaro- edificati sulla sommità di piccole colline. Custodiscono tesori inestimabili di arte cristiana, come affreschi, mosaici, antichi libri e icone di altissimo valore.
È la dimora di monaci eremiti ortodossi, una regola approvata dall’imperatore d’Oriente Costantino. La storia del Monte Athos ha inizio nel 963 d.C, quando Sant’Atanasio fondò il più antico tra i monasteri presenti, oggi chiamato Grande Lavra. Solo la comunità monastica, che oggi conta circa 3 mila religiosi, può dimorare nella penisola. I ritmi di vita sono rimasti immutati da secoli, scanditi dal susseguirsi delle ore di preghiera. Il territorio è rimasto intatto e incontaminato, prevalentemente montuoso: la vetta più alta raggiunge i 2 mila metri sul livello mare; la vegetazione è rigogliosa. È senza dubbio uno dei luoghi più singolari del mondo, completamente chiuso in se stesso. È il regno del silenzio e della preghiera, ma anche una comunità regolamentata da norme ferree. Il collegio che amministra questa regione greca popolata solo da monaci non permette, nella maniera più intransigente, l’ingresso a persone o animali di sesso femminile, per una legge risalente al 1046. Una barca con a bordo una donna non può avvicinarsi per più di 500 m alla costa, osservando solo a distanza i monasteri che si affacciano sul mare. Ancora oggi, tra le valli dell’intera penisola, vigono regole monastiche poco distanti dagli antichi ordini medievali.
Il paesaggio è costituito da boschi secolari attraversati da sentieri impervi sulle coste montane, che si gettano nelle acque cristalline. Alla fine delle salite e delle stradine connesse, sui pendii di maestose rocce, si cela l’ospitalità dei monasteri, in imponenti monumenti religiosi e castelli fortificati. I laici, esclusivamente di sesso maschile, possono visitare Monte Athos solo dopo aver ottenuto un permesso speciale. I monaci accolgono i pellegrini all’interno dei loro monasteri, dando la precedenza agli ortodossi (per chi appartiene ad altre religioni non sono ammessi più di 10 ingressi al giorno, previa specificazione del motivo). La richiesta di visto può impiegare mesi prima di essere accolta. Ottenuto il permesso per entrare, è poi il turista/pellegrino a contattare i monasteri che desidera visitare, per concordare la date del pernottamento (che non può essere più lungo di 4 giorni). Uno dei più grandi e più ricchi monasteri è quello di San Panteleimon, edificato da monaci d’origine russa. La penisola è raggiungibile solo via mare, con un traghetto che parte da Ouranopolis, ultima città al confine con la repubblica monastica, che conduce al porticciolo di Dfani, al centro della penisola. Dfani è un piccolo villaggio di 300 anime, dedicato alle funzioni burocratiche e sede del consolato.
Dove si trova e come raggiungere Monte Athos
Dove si trova: è il “ terzo dito” della penisola Calcidika, l’estremità più orientale, nella nord della Grecia.
Quanto è grande: ha una superficie di 335 kmq, è lungo 50 km e largo dai 7 ai 12 km.
In aereo: Aeroporto di Salonicco, trasferimento a Ouranopolis, poi via mare fino a Dfani.
Maggiori informazioni, consigli utili e curiosità nei documenti di viaggio che saranno inviati prima della partenza.